Tour 2009, ottava tappa: Pirenei troppo presto, nessun pericolo di fuga dei big

di Redazione Commenta

 Negli ultimi sei anni della sua onesta carriera, Rinaldo Nocentini ha sempre arricchito di almeno un trofeo a stagione la sua bacheca. Ma è la settima tappa del Tour 2009, quella che resterà indelebile.

Nocentini gioca nel caso specifico su due fattori: vive sulla fuga di giornata e sul tabù che ormai sembra perseguitare l’Astana.

Il team kazako è gran lunga il più forte del Tour, ma di giallo per ora solo pallide ombre. Nella cronometro di Perpignan, gli ormai famosi 23 centesimi di secondo difesi da Cancellara su Armstrong. Nel primo arrivo in salita, ad Arcalis-Andorra, Contador e lo stesso texano beffati da Nocentini per sei e otto secondi.

I Pirenei come Santuario, “guardare ma non toccare”: è – verosimilmente – questa la convinzione che deve aver animato gli organizzatori del Tour de France numero 96 al momento di tracciarne il percorso. Dopo l’arrivo in quota di venerdì ad Arcalis, ecco che la strada….continua sì ad essere dura, ma non così le tappe: Andorra La Vella-Saint Girons di sabato 11 luglio, ad esempio, è una frazione di 176km, tre GPM e.. 40km di discesa, dal Col d’Agnès fino all’arrivo.

Leggasi “anche se la corsa dovesse esplodere, c’è spazio per far tornare tutto alla normalità”. Ergo, inutile attaccare per gli uomini di classifica. Si prevede noia per lo spettatore, già rassegnato a dover fare i conti con il sospetto del doping ed una lista-partenti di qualità non eccelsa: tutti gran “succhiaruote”, nessuno in grado di vincere attaccando. Dicevamo dei Pirenei come Santuario: chi anche volesse evadere per lasciare il segno, difficilmente potrà scrivere la Storia qui.

Si sale, è vero, verso i 2408 metri del Port d’Enva lira. Ma poi si scende – per 60km – fino ai 475 metri di Tarascon sur Ariege. Dove si ricomincia a salire verso i 1250 del Col de Port, GPM di seconda categoria (l’unico oggi, gli altri due sono di prima) la cui vetta è ai -70. Discesa, e poi 900 metri di dislivello da scalare nel (breve?) volgere di 18km fino al suddetto Agnès, ultima asperità prima della planata conclusiva. Non sarà volatona di gruppo, il “gruppetto” velocisti abbandonerà la comitiva sin da subito, ma prevediamo un finale con 60 corridori a giocarsi la tappa. Tu chiamali, se vuoi, Pirenei..

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