Scommesse su basket Under 20: perché no

di Valentina Cervelli Commenta

Potrebbe sembrare un atto esagerato rispetto al problema, ma è in questo momento sotto il mirino di stampa e federazioni il fatto che al di là dell’oceano si scommetta sui giovani del basket Under 20 italiano. Vediamo insieme perché è giusto dire di no a tutto questo.

Il punto focale è presto scovato: migliaia di persone hanno la possibilità di puntare su dei giocatori minorenni senza che questi o i loro genitori ne sappiano qualcosa. Ed il problema reale non è propriamente l’atto stesso della scommessa ad essere il male, quanto il fatto che questi piccoli giocatori, non parte di grandi squadre con seguito e tutela, diventano le pedine che fanno muovere una marea di soldi e che per tal motivo potrebbero cadere vittime di malintenzionati potenzialmente interessati a truccare il campionato.

Quello delle scommesse sui gironi “minori” non è un problema “nuovo”: già nel 2012 si discuteva qui in Italia della possibilità di scommettere sugli sport giovanili e praticamente tutti gli interlocutori erano d’accordo sull’evitare tale possibilità a tal punto che addirittura la Federcalcio modificò il suo regolamento per tentare di evitarlo almeno in Italia. Cosa succede ora? E’ presto detto: dal 2014 il mercato delle scommesse è stato liberalizzato e questo significa che si può scommettere praticamente su tutto e per ciò che concerne il basket anche sui ragazzini dell’Under 20 senza che vi sia un effettivo controllo su possibili illeciti.

Ma non solo: offrire queste partite in Live, con tanto di cronaca, rischia di disturbare un campionato pensato per i più giovani che non devono soffrire pressioni troppo grandi per loro. Il Coni sembra intenzionato a muoversi per tutelare questi ragazzi: vediamo cosa sarà in grado di fare.

 

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