Superenalotto: jackpot folle, quasi 100 mln di euro

di Redazione Commenta

 Il jackpot del superenalotto sta per toccare quota 100 milioni di euro. Difficile immaginare come possano essere tanti soldi visti tutti assieme. Pazzesco.

L’equivalente di 10 Finanziarie di altrettanti comuni da 15 mila abitanti. Soldi che potrebbero finire, tutti, nelle mani di uno solo.

Le sale e tabacchi sono sempre più frequentate, tra oggi e domani si prevede una fitta corsa alla puntata: l’augurio è che tanto denaro possa servire a sistemare più di una famiglia.

La “caccia” alla dea bendata, e non è certo difficile immaginarlo, si fa sempre più fitta, tanto che nel concorso di sabato scorso sono state convalidate oltre 71,3 milioni di giocate tra SuperEnalotto e SuperStar, per una raccolta complessiva di oltre 35,6 milioni di euro, ovvero +23 punti percentuale rispetto al concorso della settimana precedente.

Quello che verrà messo in palio domani sera sarà il quarto jackpot più alto mai proposto in Europa. I primi due gradini del podio sono occupati dalla lotteria multistatale europea EuroMillions, con 126 e 115,4 milioni di euro, giocata in ben 9 paesi. Al terzo gradino del podio, c’è il nostro concorso, con la vincita del 23 ottobre del 2008 da 100,7 milioni di euro.

Quest’anno il 6 è stato vinto in una sola occasione, il 31 gennaio scorso.  Pazzesco pensare che ora, al neomilionario, basterebbero anche gli interessi che il SuperEnalotto, l’unico concorso in Italia a farlo, paga, calcolandoli dalla data di consegna dello scontrino vincente al momento della riscossione vera e propria (si parla di una somma a 6 cifre).

Per incassare e rimanere anonimi ci si può rivolgere a un notaio che potrà richiedere fino al 3% della somma. Altrimenti si deve inoltrare la scheda vincente all’ufficio premi della Direzione Generale, Via Alessio di Tocqueville, 13 – 20154 Milano.

La vincita viene pagata a partire dal 61esimo giorno dalla data di effettuazione del concorso.  Non resta che augurare a tutti il solito in bocca al lupo e ricordare che, nonostante tutto, la cosa più importante resta quella di essere – ciascuno a proprio modo – artefici della propria fortuna.

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