Pur cambiando lo scenario, la linea difensiva di Marco Paoloni resta sempre la stessa: l’ex portiere della Cremonese è stato ascoltato quest’oggi dal delegato della procura federale della FIGC, in merito alle partite che avrebbe truccato in prima persona. L’interrogatorio, che é durato oltre sette ore, condotto dall’avvocato milanese Ettore Traini, scelto dal procuratore Stefano Palazzi, si è svolto nella casa alla periferia di Cremona dove Paoloni sta scontando gli arresti domiciliari. Luca Curatti, uno dei legali che difende Paoloni, ha dunque confermato che “la linea difensiva è sempre la stessa“: il giocatore avrebbe ammesso di essersi messo d’accordo per truccare delle partite perché strozzato dai debiti, negando però di essere stato lui ad aver somministrato tranquillanti ai compagni di squadra in occasione del match tra i grigiorossi e la Paganese. Domani, intanto, il gip di Cremona deciderà se concedere a Paoloni la possibilità di poter scontare la pena nella propria casa di Civitavecchia o, quantomeno, di potere avere colloqui con altri familiari oltre che con la moglie e i suoi legali.
Calcioscommesse, Paoloni non cambia versione
di 7 Luglio 2011Commenta