Vincite al gioco, quanti soldi in tasse?

Quanto vengono tassate le vincite al gioco? E soprattutto, quando è che queste devono essere inserite all’interno delle dichiarazioni dei redditi, onde evitare di pagare più avanti ulteriori gabelle?

Come regolarsi con le vincite al gioco

Quando parliamo di vincita al gioco tendiamo (giustamente) a lamentarci in merito alla tassazione che viene imposta oltre un certo livello. Allo stesso tempo, abbiamo però la necessità di comprendere se tali vincite siano da dover dichiarare, onde evitare di trovarsi il fisco alle calcagna.

Per poter vincere, effettivamente basta giocare. C’è chi riesce a guadagnare una fortuna semplicemente con un biglietto del Gratta e Vinci o su una semplice schedina del Lotto. Appurato questo, dobbiamo capire come gestire le vincite al gioco in maniera corretta. La tassazione attualmente presente oltre la soglia che eccede i 500 euro di vincita è pari al 20%. Cosa significa?

In pratica, avviene una tassazione alla fonte pari alla suddetta percentuale, che, tradotta in un esempio diretto, porta un giocatore a incassare 900 euro su una vincita di 1.000 euro. Questi, infatti, corrispondono a 500 euro elargiti esentasse e a 500 euro tassati al 20%.

Per fare un altro esempio, anche le vincite al Lotto vengono tassate alla fonte. Anche qui la franchigia è 500 euro, ma la tassazione è pari all’8%. Se ne vincono 1.000, se ne incassano 960. Per quel che riguarda il Superenalotto, la franchigia è sempre posta a 500 euro, ma la tassazione è pari al 20%, mentre per quel che concerne il 10eLotto, ciò che eccede i 500 euro è tassato all’11%.

Cosa accade con casinò e portali non accreditati

Come dobbiamo regolarci quindi con la dichiarazione dei redditi?In realtà, se abbiamo giocato tranquillamente attraverso prodotti autorizzati dallo Stato, la tassazione, come già sottolineato, avviene alla fonte. Questo significa che non dobbiamo dichiarare nulla in tal senso, dato che saranno il gestore del portale o del gioco a effettuare la ritenuta alla fonte e a provvedere al versamento in qualità di sostituto d’imposta.

In caso di gestori non autorizzati in Italia, se si gioca e si vince, le vincite al gioco devono essere inserite nella dichiarazione dei redditi. Se invece prendiamo in considerazione i casinò, la legge sancisce aliquote ancora differenti. Come avviene per tutte le altre vincite al gioco, fino ai 500 euro l’incasso è esentasse. Da 501 a 1.000 euro si applica un’aliquota pari al 15%, che sale al 25% se le vincite al gioco riguardano cifre comprese tra i 1.001 euro e i 10 milioni di euro.

Dobbiamo sottolineare che, in caso di vincite importanti, potrebbero partire degli accertamenti fiscali. Come sottolineano gli esperti, per evitare problemi basta conservare la ricevuta della vincita da poter esibire in caso di bisogno.

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