Disturbatori pagati per direzionare in un certo modo le scommesse clandestine e non solo? A quanto pare non si tratta di un sentir dire, ma di un fenomeno che si è palesato anche nel nostro Paese.
Illeciti legati a scommesse clandestine?
Più nello specifico ci riferiamo a un fatto di cronaca risalente al 12 maggio del 2022, mentre erano in corso gli Internazionali di Roma. Questa persona, per la quale quest’estate è stato richiesto il rinvio a giudizio, è stata sorpresa dalla Guardia di Finanza mentre usava un’app non autorizzata per effettuare scommesse. Per tale ragione vengono chiamate in causa le scommesse clandestine.
Si trattava di un vero e proprio lavoro organizzato in modo tale da favorire gli scommettitori del giro. Lavorando sul disturbare il match con comportamenti specifici capaci di far sbagliare il tennista preso di mira.
L’annuncio relativo a questa “posizione” offriva dai 50 ai 70 euro a partita all’interno di un “entusiasmante lavoro part-time”. Per il quale bisognava avere familiarità con le regole del tennis. La persona indagata nello specifico, fermata nel corso degli Internazionali di Roma, già 5 anni fa aveva pubblicato un annuncio online proprio per reclutare dei disturbatori. Fornendo direttamente i biglietti per i diversi tornei e coprendo in anticipo anche altre spese relative al lavoro.
I collaboratori reclutati per favorire questo giro di scommesse clandestine avrebbero dovuto occuparsi di un numero specifico di partite al giorno. Una vera e propria organizzazione capillare di questa occupazione che avrebbe portato gli scommettitori che usufruivano del servizio ad avere maggiori possibilità di vittoria, Non solo perché avvertiti praticamente prima della reazione del bookmaker alla variazione del punteggio (e conseguente aggiornamento delle quote), ma anche dalle attività di disturbo eseguite dai disturbatori.
Attività legittima all’estero?
La persona indagata ha sempre rifiutato qualsiasi coinvolgimento, sottolineando che i bookmaker esteri lavorano in modo differente da quelli italiani. E che è possibile puntare non solo sulla sconfitta o sulla vittoria, ma anche su un game, su un punto, addirittura su un match point. Di conseguenza, non si dovrebbe parlare di scommesse clandestine ma semplicemente di un’attività legittima in Inghilterra.
La realtà dei fatti verrà comunque accertata in sede di giudizio. Soprattutto per quel che concerne il ruolo degli eventuali disturbatori delle partite. Non tanto teoricamente per la comunicazione delle quote, ma piuttosto per il loro comportamento nel corso dei match.
Sarà curioso capire come si muoverà effettivamente la magistratura e quali saranno le conseguenze. Di certo, se non è già avvenuto, bisognerà fare maggiore attenzione per quel che riguarda la gestione delle partite di tennis e il comportamento del pubblico presente.
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