Il calendario del grande ciclismo internazionale termina sabato 17 ottobre con la “Classica delle foglie morte”: il Giro di Lombardia. Si parte da Varese, si costeggia con ostinazione il Lario e si arriva sul lungolago di Como. Una corsa esplosiva. Pronti via e si va subito a provare il finale con il colle di San Fermo della Battaglia e la picchiata su Como: servirà avere buona memoria, ci si tornerà più di 200km di pedalate più avanti. Nel mezzo, un’altimetria non proibitiva ma sicuramente da acido lattico: Intelvi, Colle di Balisio, la Madonna del Ghisallo (sede del santuario e del museo di ciclismo più famosi d’Italia) dal versante più duro. Una corsa per chi sarà più bravo degli altri a non distrarsi.
Ed avrà la gamba per giocarsela. A questo punto andiamo a comporre il paniere dei favoriti. Il più quotato è il tri-campione Damiano Cunego (3,75). Il veronese ha dominato gli ultimi anni di una corsa che certo si addice alla sue caratteristiche: salite secche e non molto lunghe, chilometraggio importante (ben 242 i km), un arrivo che è tradizionalmente a ranghi ridotti e lo vede favoritissimo viste anche le doti negli sprint a ranghi ridotti. La forma? Calante, purtroppo crediamo che Cunego il suo picco di condizione lo abbia raggiunto alla Vuelta. Sconsigliato.
Così come sconsigliamo Ivan Basso (non c’è spazio per esprimere una progressione significativa), Filippo Pozzato (forse neppure al via a causa di un attacco influenzale) ed il secondo favorito degli allibratori, quel Philippe Gilbert che sta spadroneggiando a cavallo tra Parigi-Tours e Giro del Piemonte: ancora maldigerisce le salite, qui ce n’è a volontà. Il classico sconosciuto paga 6,50: si può giocare. Altrimenti puntate sul coriaceo russo Kolobnev, su un Vinokourov decisamente in palla (entrambi a 19), su Visconti (17) o Paolini, dato a 34 ma sempre presente nelle posizioni importanti nelle ultime gare.