Reunion Litfiba: Pelù e Renzulli, temo flop artistico e boom di vendite

di Redazione Commenta

 Sono tornati. Con tanto di proclama. Sul sito ufficiale. Non tanto i Litfiba (mai morti nonostante la separazione dei due fondatori) quanto piuttosto loro. L’accoppiata Pelù & Renzulli. L’11 dicembre 2009 viene resa pubblica la reunion. Dicono i due congiuntamente: “La voglia di salire su palco insieme e fare concerti è inarrestabile. Le band rock del mondo hanno attualmente un grande seguito: Muse, Editors o Interpol stanno conquistando milioni di fan alla ricerca di un suono post-punk e metropolitano che è stato la spina dorsale dei Litfiba e del loro percorso artistico. La contemporaneità di questo linguaggio ha permesso un nuovo confronto fra noi due, che ha scatenato la voglia di risuonare insieme”. Il 13 Aprile a Milano (Mediolanum Forum), il 16 e 17 Aprile a Firenze (Mandela Forum), il 19 Aprile a Roma (Palalottomatica) e il 21 Aprile ad Acireale (Palatupparello). Dopo l’inevitabile divorzio dovuto a divergenze personali e artistiche, l’Italia del rock ritrova uno dei gruppi che hanno fatto epoca. E che, a quanto pare, hanno ritrovato la bussola. Perduta nel 1999.

L-IT-FI-BA. Fata Morgana che cambiava il suo profilo mi ha sempre mandato in visibilio. Con Lacio Drom ho girato il Portogallo. Lulù e Marlene nel cielo finto, un incanto con cui spesso ho cercato il sonno. Litfiba. Il nome è un sunto essenziale dell’indirizzo telex della sala prove in cui la band suonava fin dagli albori: “L” (prefisso telex), “IT” (Italia), “FI” (Firenze), “BA” (via de’ Bardi). Litfiba. Ovvero, Ghigo Renzulli e Piero Pelù. In più, una serie di comparsate più o meno lunghe, di musicisti più o meno affiatati con la coppia, di meteore che non hanno lasciato il segno all’interno della band. Dal 1980 al 1999. Diciannove anni, altrettanti album. Chitarrista e titolare del marchio il primo (fu proprio Ghigo a compilare l’inserzione e pubblicarla sui giornali locali: cercava un gruppo di persone che fossero interessate a condividere la passione per la musica. Punk, hard rock, new wave.); cantante il secondo. Ma anche riferimento indiscusso dei fans: sia dei primi, in grado di legarsi ai Litfiba già dopo il lavoro d’esordio (Guerra, 1982, cinque tracce per 1500 copie stampate), che delle folle oceaniche capaci di presenziare ai concerti del gruppo toscano anni e anni dopo. Perché, nonostante il rock sempre più esplosivo – disco dopo disco – e l’efficacia di arrivare dritti alle pulsioni e all’emotività della platea, per la premiata ditta Pelù & Renzulli, il successo (quello misurato coi i soldi intascati) è arrivato tardi. Molto dopo rispetto ai riconoscimenti della critica.

AFFERMAZIONE. Il pubblico lo si conquista con il pop. Lo devono aver pensato anche i Litfiba che – dopo anni di musica dura e ispirazioni musicali ben distanti dalle note più popolari – nel completare un lavoro discografico articolato e composto da quattro dischi più uno, hanno chiuso avvicinandosi proprio a sonorità pop. “El Diablo” celebrava il Fuoco, “Terremoto” la Terra, “Spirito” l’Aria. Musica ancora riconoscibilissima, tratti tipicamente Litfiba. Le novità arrivano con i successivi due: “Mondi Sommersi” (1997) a chiudere la tetralogia degli elementi con inevitabile riferimento all’acqua e “Infinito” (1999) dedicato all’elemento mancante. Il Tempo. In un colpo solo – tra il 1997 e il 1999 – iniziano a piovere le prime critiche (per una sonorità francamente leggera rispetto al passato) e, al contempo, a piovere i primi soldi a palate. In un colpo, Pelù e Renzulli piazzano 800 mila e 900 mila copie vendute. In poco tempo. Sold out anche nei palazzetti, anche se l’ultimo concerto con il gruppo in formazione canonica lo si ascolta nel corso del “Monza Rock Festival 1999”. Poi, la fuga di Pelù e altri elementi del gruppo. Renzulli costretto a ricostruire una band con la consapevolezza di conservare il nome. Litfiba.

REUNION. Non se la sono passata bene, Pelù e Renzulli, in questi dieci anni di carriere separate. Ciascuno in cerca della sua vena artistica, ognuno desideroso di impostare il percorso artistico su presupposti di “affinità elettive”. Dire che abbiano trovato il proprio corso è quantomeno difficile. Di sicuro, il segno non l’hanno lasciato. Potevano incidere ma non l’hanno fatto.  E ora…
Si torna insieme dopo un presunto chiarimento generale. Si era accennato a divergenze professionali, problematiche personali. Ai tempi si disse che Renzulli mal sopportava l’impatto a livello di immagine di Pelù sulle folle, sui media. Stavolta, pare che la voglia di fare musica sia più forte di ogni discrepanza. A me non può che far piacere. Ma penso, elaboro e dico. Temo il flop. Quello artistico.
A leggere tra le parole del comunicato stampa diramato in occasione della reunion, tutto lascia pensare che si ricominci dai vecchi Litfiba: suono post-punk e metropolitano. Molto più El Diablo che Infinito.

PREVISIONI. Ci metto cuore. Perchè i Litfiba sono mancati. E delle incomprensioni, se si appianano, chissenefrega. Però temo l’esito peggiore. Flop artistico con successo di vendite. Il timore è che solo la musica, a fare da collante, non basti proprio. E se l’alchimia artistica va di pari passo con un feeling strettamente personale, per Pelù e Renzulli la strada è in salita. Riproporranno il repertorio datato. Non male, come punto di partenza. Poi, inventeranno qualcosa. Nuove sonorità, ricerca strumentale ed elettronica. Dovessero mettere sul fuoco la carne immagazzinata nel decennio di assenza, potrebbe venir fuori qualcosa di buono. La paura è di andare a risentire cose già fatte, melodie che somigliano a quelle del passato. Se facessi un’analisi più ragionata direi che sarà un successo di vendite. Perché lo zoccolo duro degli appassionati si compone di centinaia di migliaia di persone. E per il fatto che, casistica lampante, la reunion di qualunque band di un certo spessore ha comportato un ottimo riscontro economico. I Litfiba non sfuggiranno alla regola perché, inutile dirlo, sono mancati. Eccome.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>