Sportingbet rinuncia al mercato italiano, risultati negativi

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Ufficiale, anche se le strategie di mercato sono in tale evoluzione che dietro ogni mossa potrebbe nascondersi qualcosa di più. Intanto, dopo tre anni dal suo ingresso in Italia, Sportingbet Plc ha avviato la cessione della propria filiale italiana ai partner locali. La decisione è avvenuta in seguito alla presa d’atto della mancata realizzazione delle condizioni per le quali la società aveva deciso di investire sul mercato italiano.

Nel maggio del 2006, Sportingbet era entrata nel mercato delle scommesse italiane acquisendo in joint venture il 50% dell’operatore locale Puntobet. Nelle attese del gruppo la liberalizzazione del mercato dei giochi avviata dai Monopoli di Stato avrebbero dovuto permettere l’attenuazione delle restrizioni al pay-out (10 mila euro) e al mercato telematico delle scommesse: circostanze mai realizzate fino in fondo dal governo italiano, che ha preferito puntare sull’apertura di 13.500 nuovi punti di gioco terrestri piuttosto che avviare la deregolamentazione dell’online.

Un fallimento che è stato spiegato dalla stessa società in una nota che parla da sola:

“Palese la mancata sinergia tra la divisione italiana e il resto del gruppo. Fin dalla sua acquisizione Sportingbet Italia non ha mai invertito la tendenza al passivo, pur comunque ridotta a livelli considerati accettabili”. Abbiamo sostenuto considerevoli investimenti finanziari e manageriali indispensabili per avviare un modello redditizio di business nel mercato italiano”.

Nei primi 11 mesi dell’anno fiscale in corso, Sportingbet Italia ha raccolto giocate per quasi 16 milioni di euro con incassi al netto delle vincite per 2,3 milioni di euro, ma con perdite operative per 1,7 milioni di euro. Ottimismpo nelle parole di Alessandro Ciaffi, Country Manager di Sportingbet Italia, che considera positivamente la scissione da Londra:

“E’ una grande occasione di rilancio e crescita per la nostra società: maggiore flessibilità nelle scelte gestionali, investimenti per il rafforzamento dell’offerta e dei prodotti, nonché possibili acquisizioni di nuove licenze per l’allargamento nel mercato. Sicuramente possiamo affermare che entro settembre saremo pronti anche noi per il lancio del poker online”.

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