Superenalotto-mania: per il Codacons 250 mila persone a rischio

di Redazione Commenta

 La febbre cresce con il passare dei minuti: manca davvero una manciata di tempo prima di sapere se, in questo torrido giovedi d’agosto, il jackpot del Superenalotto avrà modo di fare felice uno o più di uno.

O se, al contrario, occorrerà attendere ancora. Cifre folli, quasi 120 milioni di euro: l’avvocato Rienzi del Codacons ha ritenuto opportuno mettere le mani avanti:

“Abbiamo chiesto di bloccare il jackpot e dividerlo tra quanti abbiano centrato il premio di categoria inferiore. Abbiamo sostenuto che questa è una facoltà che rientra nei poteri del Ministro dell’Economia in base alla direttiva del ’98. La legge infatti si è limitata ad eliminare il tetto di montepremi, ma non la facoltà di metterlo nuovamente. La direttiva del ’98 afferma che la discriminante tra gioco lecito e gioco illecito sia proprio il livello del montepremi che oltre una certa soglia il gioco diventa illegale. Un montepremi elevato aumenta sia il numero dei giocatori sia l’importo giocato. Si tratta di un flusso di denaro ingente che ogni due giorni va dai cittadini allo Stato e in breve periodo può determinare un ricorso preoccupante all’usura. Un numero consistente di giocatori è già a rischio: la difesa di Sisal ha argomentato che solo un 1% dei giocatori spende somme elevate. Si tratta di un numero elevatissimo ovvero circa 250 mila persone, e noi siamo preoccupati proprio per queste. Si tratta di una vera e propria epidemia”.

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