Scommesse, il betting vince sulle schedine

di Valentina Cervelli Commenta

Scommesse? A quanto pare, conti alla mano, il betting vince di netto sulle schedine. Quello che un tempo era il centro di questa “attività” ha lasciato il posto, per fama e soldi investiti, alle classiche scommesse anche nel calcio.

Il calcio e le attuali scommesse

Ormai da più di un secolo il calcio è considerabile l’attività sportiva più amata in Italia: una passione che ha portato, nel dopoguerra alla nascita del Totocalcio. Un modo per lo Stato di raccogliere qualche soldo da reinvestire e l’opportunità per alcuni fortunati di poter guadagnare qualche extra scommettendo sui risultati delle partite. Per tanti anni la schedina ha rappresentato il sogno degli italiani: ora la passione di cui prima era recipiente è passata alla scommessa sportiva tipica del betting, fatta di percentuali, bookmakers e internet.

Un cambiamento che in fin dei conti non deve stupire, sia per la modifica intrinseca della società di per se stessa, sia per il fatto che per molti la spesa non è più valsa la resa in tema di vincite. Non si può poi nemmeno ignorare il fatto che se si è ben preparati e si conosce bene il calcolo delle probabilità, la scommessa secca offerta dai bookmakers può dare a chi gioca quasi un guadagno fisso pari a quello che darebbe un secondo lavoro.

La schedina del totocalcio, ormai da tempo formata da 14 pronostici, sembra ancora sopravvivere nonostante la voglia dei regolatori di creare un “prodotto unico” di cui ancora si sta discutendo: la sua fama ed i suoi ricavi però, sono tutt’altro che stellari.

Perché il betting conquista il mondo delle scommesse

Il betting non è per  il mondo delle scommesse la novità in grado di attrarre con proclami di ogni sorta, ma è ormai divenuta la certezza di gioco semplice e remunerativo su base giornaliera. Ovviamente è sempre raccomandato un gioco contenuto e non compulsivo ma è palese che l’informazione in merito alle scommesse, le possibilità date dalle quote di scegliere ciò che si trova più consono e la libertà relativa a come giocare siano molto più apprezzate dai giocatori italiani, rispetto alla schedina. Non solo, grazie alla capillarità delle agenzie ed alla modalità di scommessa, fruibile anche online, il betting è stato in grado di attrarre verso di sé anche una buona fetta di quegli under 30 che fino ad ora erano rimasti lontani da questo mondo.

In fin dei conti l’unico vero sforzo che lo scommettitore deve fare è quello di scegliere il bookmaker più adatto alle sue esigenze e quello che ritiene più sicuro peri i suoi standard. In passato non era così: il betting sportivo è stato legalizzato in Italia dopo il 1998.

 

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