Tour 2009: Cavendish, Parigi per la consacrazione

di Redazione Commenta

Parigi saluta la conclusione di quello che è stato, senza timore di smentita, uno dei Tour più brutti degli ultimi anni. Neanche quando Armstrong vinceva, anzi dominava, i suoi 7 giri consecutivi, ci si era annoiati tanto. 3.500km di corsa che è stata vera solo sulle rampe di Verbier, dove Alberto Contador ha costruito la parte più consistente di quel vantaggio che gli è bastato per arrivare in giallo sui Campi Elisi. Per il resto sono state fughe di sconosciuti, volate (6, e Cavedish ne ha vinte cinque) e piccole scaramucce, nulla più. Davvero poco per quella che si considera la corsa più importante del mondo.

Anche il Mont Ventoux, collocato in calendario sabato con l’intenzione di renderlo decisivo e senza appello, ha saputo sconvolgere la corsa. Andy Schleck è forte, ma se pensa sempre a far vincere qualche tappa al fratellone Frank non porterà mai a casa alcuna grande corsa a tappe; Alberto Contador si è limitato a controllare, ma avrebbe potuto stravincere; gli altri si sono controllati perché non sarebbero stati in grado di fare di più. Applausi per Pellizotti e Nibali, andati ben oltre le aspettative con i loro risultati, ma nemmeno ieri si è innescata quella scintilla che avremmo voluto incendiare la corsa.

Oggi sarà volata, l’ultima, sul palcoscenico più prestigioso: Campi Elisi, Arco di Trionfo, Parigi. Mark Cavendish è pronto a mettere la sesta. Vittoria, s’intende. Che sia il velocista più forte è evidente, l’unica incognita è rappresentata dalla condizione dopo una frazione comunque dura per uno sprinter quale è lui come è stata quella di ieri. bwin paga 1,50 un successo del britannico. Dietro di lui, il diluvio: la fuga paga 6, la maglia verde (attenzione, può ancora perderla) Thor Hushovd è dato a 9 mentre Freire e Bennati sono distanti, rispettivamente a 17 e 20. Pronostico monotono, come è stata questa corsa. Noblesse oblige.

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