Calcioscommesse, le dichiarazioni choc di Paoloni: “Fui minacciato con una pistola”

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 Nel corso dell’interrogatorio, Paoloni racconta tutto per filo e per segno: ”In un primo tempo Erodiani sembrava propenso ad una vittoria del Pisa, ma in un secondo tempo a parole ci siamo accordati appunto sull’over”. La partita finirà invece 1-0 ”e io ho giocato come avevo giocato tutte le altre gare, impegnandomi al massimo. La situazione ovviamente è peggiorata perché non si è realizzato l’over. Peraltro i miei interlocutori pensavano che io li avessi presi in giro in quanto ero risultato il migliore in campo”. Paoloni poi passa al qaudro più inquietante di tutta questa faccenda: le minacce: ”Il pomeriggio stesso Bellavista e Giannone mi hanno chiamato e mi hanno minacciato facendomi presente che dovevo dare loro la somma di 300.000 euro. Ricordo in particolare le minacce di Bellavista. Qualche giorno dopo mi contattarono Giannone e Bellavista, i quali mi preannunciarono l’arrivo di un loro amico a Benevento, il quale avrebbe dovuto ritirare l’assegno”. ”Io lo compilai in maniera frettolosa anche perché intimorito dell’importo di 300mila euro. Peraltro Giannone voleva ulteriori 50.000 euro sempre in assegno. Quel tale di Bari, amico di Bellavista e Giannone, presentatosi effettivamente a Benevento sotto l’albergo dove abitavo, verso le 12.30, mi ha minacciato con una pistola. Ricordo che fece il gesto di estrarla dalla giacca ed io ho avuto modo di vedere nitidamente l’arma che mi pareva una semiautomatica”.

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