Anche oggi 184km più i 20 dell’anello finale. Che si sommano ai – più di – 3mila già percorsi sin qui: questo Giro d’Italia, incertissimo fino alla fine, sembra davvero non finire mai. In un quadro di equilibrio come quello che si è venuto delineando, anche una tappa inizialmente classificata come “pianura, per velocisti” rischia di trasformarsi in frazione foriera di imboscate ai danni della maglia rosa di Denis Menchov, abilissima a tenere le ruote del principale rivale Danilo Di Luca sul Vesuvio – ieri – ma forse meno adatta al finale per scattisti di questa Napoli-Anagni, una tappa che già si candida a rivestire il ruolo di “trappolone”.
Lo chiede la classifica generale: con 19” di ritardo, Danilo Di Luca può ben sperare di prendersi i 20” di abbuono riservati al vincitore per poi giocarsi il tutto per tutto tra le chicane del percorso cittadino di Roma, dove domenica si correrà la cronometro che verosimilmente deciderà l’esito della corsa del Centenario. Gli allibratori lo sanno, per questo hanno stabilito che pagheranno un successo dell’abruzzese ad Anagni “solo” 4 volte la posta giocata. Favorito al pari del Killer di Spoltore, seppure in seconda fila, è il terzo in classifica Franco Pellizotti: Better lo dà a 5, Sisal addirittura a 10: è parso il più pimpante, è in palla e lo consigliamo.
L’ipotesi più probabile in assoluto, però, è quella che tutti gli uomini ancora in classifica – e cioè i due sopraccitati – temono di veder avverarsi: la fuga di un manipolo di uomini fuori classifica che finiscono per giocarsi la tappa, e con essa anche gli abbuoni messi in palio. Sisal quota questa eventualità, dandola pressoché per scontata, addirittura a 2,25. Melanconica nota conclusiva per il veronese Damiano Cunego: con un’altra gamba, una condizione meno approssimativa, l’arrivo sarebbe stato suo; oggi, invece, regalerebbe un moltiplicatore 20 a chiunque credesse nelle sue – risicate – chance di successo in Lazio.